di Martina Pifferi Speciale
Carissime,
mentre scrivo queste righe, il cuore è pieno di gratitudine per tutto ciò che abbiamo condiviso durante le nostre dirette Sisters in Christ . Attraverso le figure di donne come Sara, Rachele, Lea e Rebecca, abbiamo intrapreso un viaggio profondo e trasformante, esplorando non solo le loro storie bibliche, ma anche il modo in cui risuonano nelle nostre vite oggi.
Sara: dalla logica alla fede
E poi c’è Sara, che mi ha sempre affascinata per la sua incredibile trasformazione. Dalla risata incredula al miracolo della maternità, Sara ci mostra che Dio non ci abbandona mai, anche quando la logica ci dice che è troppo tardi. La sua storia ci ricorda di lasciare andare i nostri dubbi e di affidarci con fede al piano divino.
Rebecca: sei rimasta fedele?
Rebecca, invece, ci ha portato a riflettere sulla fedeltà. In un mondo che spesso ci invita a mettere da parte i nostri valori per seguire la strada più semplice, la sua storia ci sfida a rimanere fedeli ai nostri impegni e, soprattutto, al nostro rapporto con Dio. Essere fedeli non è facile, ma è l’unica via che ci conduce verso una vita autentica e piena.
Lea e Rachele: che donna vuoi essere?
Con Lea e Rachele ho voluto affrontare un tema universale: la ricerca di riconoscimento e amore. Chi di noi non si è mai sentita invisibile come Lea, o si è confrontata con la pressione di essere “perfetta” come Rachele? La loro storia ci insegna che non dobbiamo cercare il nostro valore negli occhi degli altri, ma nella verità che Dio ci ha creato unici e preziosi.
Una chiamata per tutti noi
Ogni donna che abbiamo incontrato in queste storie ci lascia una domanda: che donna vuoi essere? Non è mai troppo tardi per trasformarsi, per credere di più, per essere più autentiche. La bellezza del nostro cammino di fede è che Dio ci accompagna sempre, anche nei momenti di incertezza.
Grazie per essere parte di questo viaggio con me. Mi sento profondamente benedetta nel poter condividere con voi queste riflessioni e spero che possiamo continuare a ispirarvi e a guidarvi.
Con amore,
Martina